sabato 25 maggio 2013


Spesso mi capita di assistere a discussioni, a volte  scherzose, in cui si contrappongono osservatori visualisti puri ed astrofotografi. Io mi considero un  visualista "ammalato" di astrofotografia; già, perché a mio avviso, l'astrofotografia e' una malattia piuttosto pericolosa, dalla quale e' praticamente impossibile guarire.
E’ ciò che dico sempre ai neofiti che mi chiedono consigli su quale strumento acquistare per avvicinarsi all'esplorazione del cielo, magari pensando anche alla possibilità si scattare qualche foto..
Non sempre servono attrezzature particolari
 per fotografare il cielo;
si possono ottenere effetti interessanti semplicemente
con macchina fotografica dotata di cavalletto. 

Imbarcarsi nell'astrofotografia; i contro:

Cosa  c’è di più difficile della fotografia astronomica?  Mi viene in mente, per complessità dell' attrezzatura e bagaglio tecnico necessari, solo la  fotografia subacquea, e tutti  quei tipi di fotografia che si accompagnano  alle discipline di sport estremo.
 
Le nebulose Lagune e Trifida, fotografate su pellicola ,
con telescopio diametro 80mm e  400 mm di focale.

Nel caso della fotografia astronomica, manca la componente di rischio, caratteristiche di queste discipline, anche se   qualcuno poterebbe obiettare che starsene in montagna di notte, magari a 15 gradi sotto zero, non sia proprio prudente. In effetti un volta mi capitò, mentre ero impegnato a fotografare una galassia, di sentire il rumore di un  animale al galoppo dietro di me..
Mi tranquillizzò l’amico Isaac, che ha un ottimo rapporto con gli animali (anche troppo a volte).
Si trattava di un cinghiale, che correva su una collina vicina, ma fortunatamente non nella nostra  direzione.  Tutto andò bene anche se, da quella volta , lascio la scaletta del camper abbassata...

Le difficoltà maggiori risiedono principalmente  nell'aumento esponenziale dei costi.
Un telescopio che può dare grandi soddisfazioni nell'osservazione del cielo, se impiegato nel campo astrofotografico necessita di una serie di dispositivi, in particolare modo la montatura, che devono funzionare in modo estremamente preciso, così come preciso deve essere l’allineamento al polo celeste. Tutto questo comporta un aumento di costi, pesi , ingombri e tempo  per  montare tutto il necessario, mentre l’amico visualista di fianco a voi, magari dotato di un semplicissimo telescopio Dobson, si diletta nell'osservazione del cielo già cinque minuti dopo l’arrivo sul luogo d’osservazione.  

Le comete, oggetti elusivi quanto affascinanti,
sono tra gli oggetti  celesti più "fotogenici"

Perché  quindi diventare astrofotografi?
Ogni fotografia astronomica, se corredata dei dati tecnici, data ed ora della ripresa, di fatto è un documento scientifico, che potrà essere archiviato e che  documenta una situazione presente all'atto della ripresa stessa. La fotografia astronomica, anche a livello amatoriale, può essere anche impiegata in lavori di ricerca e studio degli oggetti celesti, se si ha l’assiduità di impegnarsi in  progetti di ricerca che spesso  sono  alla portata degli astro fotografi più esperti. Nel campo dell’osservazione dei pianeti, l’utilizzo delle web cam ha di fatto surclassato l’osservazione visuale; non si tratta solo di belle immagini; nelle riprese con web cam dedicate ad uso astronomico, il risultato e’ assai superiore a ciò che è possibile osservare visualmente.
Giove ripreso in tricromia nell'autunno 2012, con telescopio
Sky Watcher Mak Newton 190
e web cam dedicata ad uso astronomico
Chi si avvicina all'astronomia perché già appassionato di fotografia, generalmente è attratto dalla spettacolarità e bellezza che è presente delle immagini degli oggetti celesti. La componente di soddisfazione personale, nel conseguimento di un buon risultato non è da sottovalutare, anche se spesso diventa una ricerca ossessiva nel realizzare immagini sempre migliori, la “ malattia” che citavo prima.
Malattia che mi affligge da sempre, anche se ultimamente gli impegni del Circolo Astrofili Trezzano mi lasciano meno tempo per questa attività. Personalmente ritengo che l’astrofotografia sia un potente mezzo di divulgazione; mi è servita per mostrare la bellezza del cielo stellato ed attirare la curiosità di chi non ha mai avuto il tempo, o l’occasione, di  alzare lo sguardo verso il cielo, quel cielo che mi ha stregato sin da bambino. Forse il miglior risultato che abbia ottenuto con le mie non eccelse immagini, è proprio questo.
La Luna, primo tra i bersagli degli astro imagers.
Immagine realizzata con web cam Imaging Source,
al fuoco di un rifrattore Vixen da 140mm

Visualista o astrofotografo  quindi? Le due anime sono entrambi presenti, credo che l’osservazione completi l’astrofotografia e vice versa. La fotografia riesce a cogliere particolari che  l’occhio umano, pur nella sua perfezione, non può rilevare. Quando però l’osservazione è alla portata dei nostri occhi, l’emozione supera qualunque astrofotografia. Vince l’amore per quella scienza meravigliosa che è appunto l’astronomia, e ci si può sorprendere, dopo aver scandagliato il cielo con telescopi sempre più grandi, e sistemi di ripresa alquanto complessi, nell'ammirare la Luna piena con un semplice binocolo…  
Norberto Milani, Circolo Astrofili Trezzano.

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