mercoledì 12 ottobre 2011

Aggiornamento 29/01/2012; seconda prova strumento Maksutov 127 Sky Watcher

Questa settimana ho avuto modo di provare nuovamente questo compatto ed interessante strumento. Il sito di osservazione era un terrazzo   a Settimo Milanese, che dava  su una strada situata a 30 metri dalla nostra postazione, illuminata da lampioni che puntavano direttamente verso di noi; una prova in condizioni non ideali per l'osservazione del  cielo profondo.
Il telescopio viene fornito con cercatore red dot; un accessorio che ho sempre sottovalutato. In effetti tendo ad essere piuttosto  tradizionalista;  mi piace poter disporre  di un cercatore adeguato. Devo dire però che questo economico accessorio si e' rivelato all'altezza della situazione: dopo aver effettuato l'allineamento tra ottica principale e cercatore, non ho avuto difficoltà a centrare gli oggetti celesti nel campo del Maksutov Sky Watcher, che con l'oculare in dotazione da 25mm, non può essere molto ampio ( data la focale di 1500mm  del telescopio, un oculare da 25 mm sviluppa 60 ingrandimenti).
Anzi, ritengo che debba essere dato in dotazione anche su strumenti più modesti. Spesso  i Newton da 114 e 130mm della stessa ditta, nonché rifrattori più economici della gamma, montano un cercatore   da 5x24, del tutto inadeguato, che rende il puntamento del telescopio estremamente difficoltoso. Meglio sarebbe dotarli appunto di un red dot, altrettanto economico ma molto più facile ( e preciso)  da usare.
Ho rivolto il telescopio per prima cosa verso Giove; l'immagine del gigante gassoso era gradevole già a 60 ingrandimenti. Con il secondo oculare da 10mm si raggiungono i 150X, sufficienti per una buona osservazione  dei particolari di Giove. Lo strumento si conferma davvero interessante  per l'osservazione dei pianeti, anche in relazione all'apertura da 127 mm e lunghezza del tubo, davvero contenuta. Ho poi tentato l'osservazione della Nebulosa di Orione. Molto bella la visione a 60X; si poteva osservare il " trapezio" al centro della nebulosa, e si riusciva ad intuire la forma a ventaglio di M42, usando la visione distolta. A 150 X sono riuscito ad osservare delle disomogeneità all'interno della parte centrale di M42, una sorta di " nuvolette" che in genere ben si apprezzano sotto i cieli scuri della montagna e che, grazie al contrasto elevato, si riuscivano ad osservare anche dall'inquinato cielo sub urbano.
Ebbene, l'impressione che ho avuto di questo telescopio e' decisamente positiva, considerando naturalmente pesi, ingombri ed ovviamente, i costi. Come ho già detto molto buono su Luna e pianeti, e credo soddisfacente anche sugli oggetti più luminosi del cielo profondo.  Ovviamente 127 mm non sono un'apertura esagerata; mi riservo di aggiornare l'articolo quando avrò l'occasione di provarlo sotto il bel cielo di Capanne di Cosola.

Norberto Milani
PS : vedi info strumento su http://www.telescopifermarket.com/catalogo.php

Resoconto osservazione da Trezzano sul Naviglio
martedì 13 settembre 2011, dalle ore 22:00, Via Fermi 57

Sin dal mattino il cielo si è presentato limpido e terso promettendo un’osservazione più che buona per la serata in arrivo nonostante i pochi chilometri di separazione dall’area milanese.
L’appuntamento è fissato a Trezzano sul Naviglio a casa di Norberto, il cui terrazzo è oramai centro di collaudo di telescopi di ogni forma, dimensione e schema ottico!
Ad attenderci Norberto con due strumenti:

- un telescopio riflettore Maksutow Newton da 19 cm di diametro, con focale di circa 1m, dotato di regolatore di fuoco doppio (con manopola interna per spostamenti micrometrici);
- un telescopio riflettore Sky Watcher Maksutow da 12.7cm di diametro, con focale 1500).

Il gruppo di osservatori è costituito da Norberto, Christian, Edoardo e Davide.
Dall’alto la luna piena osservava diffondendo nel cielo uno splendore chiaro e diffuso da permettere alle nostre ombre di apparire con contorni netti e inequivocabili.

Dopo l’accurato posizionamento con ausilio di coordinate GPS, il riflettore a diametro maggiore viene subito rivolto verso l’ammasso globulare M15, localizzato leggermente ad est della costellazione del delfino, nell’area di cielo del Pegaso.
M15 appare nitido e le stelle (seppur evidenti le più luminose) risultano puntiformi. L’ammasso è apprezzabile anche nelle condizioni avverse e sfavorevoli di osservazione e lo spettacolo è godibile!
L’entusiasmo si accende e il telescopio è ora rivolto verso M11 situato leggermente più a ovest di M15, in pieno cielo del sud tra l’Aquila e lo Scudo.
L’ammasso aperto è noto per essere denominato anche ammasso dell’anitra selvatica.
Seppur a fatica e con la tecnica della visione distorta è stato possibile notare le stelle che formano un profilo rivolto verso l’alto a V atto a richiamare il volo di uno stormo di anatre.
Dalla parte opposta, nel cielo del nord ancor più verso il bagliore della luna piena il telescopio a diametro maggiore è stato orientato verso il doppio ammasso del Perseo (nella zona di cielo tra la costellazione di Cassiopea e quella del Perseo).
In direzione orizzontale si riescono a notare le due zone di addensamenti stellari che quasi riempiono il campo di osservazione. Purtroppo e’ necessario l’uso di una scala ( il porta oculari in questa posizione si trova troppo in alto anche per Norberto), ma lo spettacolo (soprattutto se qualcuno giù da basso è stato incaricato a tenerla ferma!) è comunque assicurato.

Cielo del sud, cielo del nord; ora i telescopi puntano tutti e due allo zenit. Seppur apparentemente orientati nel medesimo modo osserviamo due oggetti distinti contemporaneamente. Il Mak-Newton ci permette di rivolgere lo sguardo verso un’affascinante doppia azzurro-giallo, Albireo, la stelle Beta nel Cigno (i colori sono sempre impressionanti!).
A superiore ingrandimento si apprezza maggiormente la stella azzurra; più debole della compagna gialla, il cui colore appare ora meno brillante, più saturo nel giallo e meno tendente al giallo-bianco luminoso.
Il Maksutov invece rivolge l’obiettivo verso la delta Cephei, stella di tonalità gialla nella zona di cielo della costellazione del Cefeo nonché, come appreso da Norberto, avente luminosità variabile.
In vicinanza di questa si scorge anche una stella di tonalità azzurra (quasi a richiamare la doppia osservata in precedenza). Lo strumento, seppur compatto ha qualità ottiche davvero impressionanti. Le immagini sono nitide, i colori presentano un buon contrasto.

Nessuno dei presenti si è scordato di Giove che, nonostante una prima osservazione fatta mentre il pianeta si presentava ancora basso nel cielo, occupa ora posizioni a declinazione maggiore.
E’ osservato contemporaneamente con i due strumenti che mostrano il pianeta e le quattro lune in tutto il loro splendore.
Il pianeta è ben visibile da entrambi gli strumenti, si scorgono le sue bande rossicce (almeno tre) mentre le quattro lune galileiane appaiono con brillantezza emozionante.
La trepidazione è aumentata poi alla luce di un particolare che Norberto ha reso noto: l’ombra di una delle lune di Giove proiettata sulla superficie del pianeta! Ben visibile da entrambi gli strumenti! Il dettaglio aveva regalato alla scena in un lampo anche la tridimensionalità.
Uno sguardo altresì a mari e strutture lunari, cogliamo il picco centrale in uno dei crateri con il 12.7cm.
Un giro completo del bordo lunare chiude la serata, bellissima e interessante come sempre.

Davide.

giovedì 28 luglio 2011

Prova strumenti: telescopio Sky Watcher Mak Newton 190 OTA DUAL

Esiste lo strumento ideale? Uno strumento che abbia un’ottima resa sia sugli oggetti del profondo cielo che su Luna e pianeti?
Se fate questa domanda al mio amico Mauro Merzaghi, sicuramente vi dirà di no, e non ha tutti i torti. E’ noto infatti che gli strumenti di grande apertura danno il meglio di sé sotto cieli bui, quando si ricercano deboli oggetti deep sky (cielo profondo). Quando però lì si punta su Luna e pianeti, oggetti celesti notoriamente molto luminosi, sono i rifrattori che escono vincenti dal confronto, a causa del maggior contrasto ed incisioni delle immagini. Le stelle sono puntiformi,
e l’apertura ridotta, ma priva di ostruzione, li rende meno sensibili al cattivo seeing.
Già da qualche tempo però e’ presente sul mercato un telescopio dalla configurazione piuttosto insolita, lo Sky Watcher Mak Newton 190 OTA DUAL, che ha lo specchio secondario come un normale Newton, ma anche una lastra correttrice come i Maksutov.
Uno strumento con una configurazione simile ha sostanzialmente due difetti, se così li possiamo chiamare; la lunghezza del tubo, ed il peso non trascurabile ( oltre 13Kg). Peso e dimensioni hanno probabilmente influito sulla sua scarsa diffusione tra gli astrofili; infatti un simile strumento necessita di una montatura particolarmente prestante ( e costosa). L’importatore Auriga lo propone in abbinamento alla montatura EQ 6; io utilizzo una Losmandy G11, e devo dire che la blasonata montatura regge bene o strumento, ma una EQ5 sarebbe sicuramente sotto dimensionata.
Peso e dimensioni a parte, posso affermare che il mio telescopio ideale, l’ho trovato!
Con i suoi 190 mm di apertura, lo strumento si presta bene all’osservazione di Luna e Pianeti, con un potere risolutivo teorico di 0.64 secondi d’arco. All’interno del tubo sono presenti 3 diaframmi di contrasto, al fine di rendere le immagini degli oggetti luminosi più incise e definite. Monta un fuocheggiatore dual speed, che permette una precisa messa a fuoco.
La carta vincente di questo strumento e’ però l’ostruzione davvero contenuta, ovvero le dimensioni del secondario in relazione al diametro dello strumento, che nei telescopi Smith Cassegrain si attesta normalmente su un valore 0.36, mentre nel caso del Mak Newton 190 e’ di 0.30. Un telescopio quindi con le caratteristiche tipiche dei telescopi Maksutov, che normalmente hanno però la peculiarità di essere strumenti piuttosto bui, con rapporti focali tipici di f 11-f13, il che li rende eccellenti per luna e Pianeti, ma poco adatti all’osservazione degli oggetti deboli; nebulose, galassie ecc.
Lo Sky Watcher Mak Newton 190 ha eccellente resa sui pianeti, ma e’ caratterizzato da una lunghezza focale piuttosto corta; F= 1000mm, per cui il rapporto focale si attesta a f 5.27; uno strumento quindi decisamente luminoso, capace di ottime prestazioni in campi d’osservazione normalmente incompatibili tra loro.


L’osservazione del cielo: Saturno
L’osservazione del pianeta avviene durante una serata particolarmente fortunata, con un ottimo
Seeing. Con oculare da 4mm Vixen, osservo il pianeta a 250 ingrandimenti. Saturno mostra al primo colpo d’occhio la Divisione Di Cassini e le bande nuvolose sul pianeta. Mi sembra addirittura di scorgere l’anello velo, interno agli anelli a e b, mentre l’ombra del pianeta si proietta sugli anelli, i quali, a loro volta, proiettano un’ombra sul disco del pianeta. Una visione indimenticabile. Qualche giorno dopo ripeto l’osservazione con il mio amico Isaac Genah. Anche in quest’occasione il seeing e discreto, e riusciamo ad osservare, tramite una lente di Barlow, a 500 ingrandimenti.



Oggetti deep sky.
Purtroppo ho potuto osservare solo dal cielo sub urbano di Trezzano Sul Naviglio, ma in alcune serate limpide il telescopio mostra gli oggetti deep sky in maniera soddisfacente, considerando che il cielo di Trezzano e’ lungi dall’essere un cielo buio. E qui la sorpresa: osservando M13, la nebulosa della Lira M57, M27, M11, la visione migliore si aveva aumentando gli ingrandimenti, al fine di scurire il luminoso fondo cielo, e aumentare il contrasto. La visione di M11 era davvero notevole, ed M5 si risolveva in stelle senza difficoltà. Notevole la resa sulle stelle doppie. Bellissima la Epsilon Bootis, Izar, nota appunto come ” Pulcherrima". La stella principale e’ di colore arancio, mentre la secondaria e’ bianca, separazione 2.6”. Ottima l’osservazione di Ras Algethi, nell’Ercole, altra stella doppia, separazione 4.7”. Bella per il contrasto di colori la facile stella doppia Delta Cephei, magnitudine 4.36 ( variabile), colore giallo, accompagnata da una stella azzurra di mag. 6.31.
Lo strumento promette davvero bene, speriamo di poterlo testare meglio sotto un cielo cristallino d’alta quota.
Norberto Milani

lunedì 25 aprile 2011

Avevo già scritto riguardo l’osservazione del nostro satellite. Troppo spesso mi sento dire, da parte di osservatori del cielo occasionali ” col mio telescopio riesco a vedere bene la Luna, ma e’ sempre la stessa..” Nulla di più falso, la Luna e’ davvero affascinante, e mostrerà , all’osservatore attento,  paesaggi e caratteristiche geologiche sempre diverse, a seconda dell’illuminazione da parte del Sole. Faglie, fratture, fronti di antiche colate laviche, domi lunari, montagne e crateri appariranno all’oculare del nostro telescopio, se avremo la costanza di osservare il nostro satellite per qualche giorno, aspettando il momento giusto. Ovviamente la Luna e’ il soggetto astronomico fotogenico per eccellenza;
recentemente mi sono dato alla ripresa  della Luna in alta risoluzione, riprendendo più immagini , da comporre poi in un mosaico. Ecco un esempio di ciò che si può ottenere. La regione ripresa e’ parte dell’emisfero nord orientale della Luna. Nella seconda immagine ho ritagliato e orientato con il nord in alto, la regione dei monti Caucasus, che si ergono per 3650 metri sopra le pianure circostanti. Questa regione si osserva molto bene 5-6 giorni dopo la luna Nuova, ovvero al primo quarto, o 5-6 giorni dopo la Luna piena, all’ultimo quarto, ma in questo caso bisogna restare svegli sino a tardi. Chi si cimenterà nell’osservazione? Buona caccia!
Norberto Milani




Mosaico di nove riprese, realizzate da filmati di 600 frames, ripresi a 15 frames/ secondo con telecamera Imaging Source DBK 31, telescopio rifrattore apertura 140mm, focale 800 mm+ lente Barlow 4x. Purtroppo il seeing , al momento delle riprese , era decisamente scarso, valutato 4 scala Antoniadi, dove 1 e' eccellente e 6 rappresenta un valore pessimo.



       Un particolare dell'immagine precedente, i monti Caucasus,
altezza massima 3650 metr
i.

     Una immagine della regione, ripresa da una delle
 sonde del programma Lunar Orbiter degli anni sessanta.


domenica 24 aprile 2011

Prova strumenti: Telescopio Sky Watcher SBK1021NEQ5

Aggiornamento Aprile 2012: L'osservazione del Pianeta Marte e' stata possibile, in una serata di buon  seeing , a 312 ingrandimenti, ben oltre l'ingrandimento massimo consigliabile, che in genere e' rappresentato dal doppio del diametro obiettivo espresso in millimetri; nella fattispecie, per questo rifrattore da 102mm di apertura, tale valore dovrebbe aggirarsi sui 200-250X.  Davvero notevole l'osservazione del Pianeta Rosso, che mostrava diversi dettagli sulla superficie. Ben visibile la calotta polare Nord, ed anche  un'estesa zona chiara presso il bordo ovest del pianeta. L'idea e' che stessimo osservando delle zone coperte di nubi, intuizione che, analizzando  in seguito alcune riprese professionali e di alcuni amici astrofili, si e' rivelata corretta.m
Il telescopio  Sky Watcher SBK1021neq5 si conferma quindi ottimo strumento per l'osservazione dei pianeti; vale la pena testarlo al più presto sotto un limpidi cielo montano, alla caccia di oggetti del cielo profondo, anche se 102 mm di apertura, per questo genere di osservazioni, sono pochi.
Ringrazio gli amici Sergio, Edoardo, Stefano e Silvia, del Circolo Astrofili Trezzano, che mi hanno coadiuvato  nel test. 

Maggio 2011;
Ho avuto modo di testare un rifrattore Sky Watcher  acromatico da 102mm, con due amici del Circolo Astrofili Trezzano; Edoardo Astrori e Davide Mascoli. Lo strumento e' piuttosto leggero, e la montatura EQ5in dotazione
appare quasi sovradimensionata; basta uno solo dei due contrappesi in dotazione per ottenere un buon bilanciamento.
Questo strumento ha mostrato immagini gradevoli sia di stelle doppie che del pianeta Saturno, osservato a 250 ingrandimenti con un oculare da 4mm (non in dotazione). Il seeing era discreto, valutato tra 2 e 3 (scala Antoniadi, dove 1 rappresenta  seeing eccellente, mentre 6 indica un seeing pessimo). In sostanza, questi valori indicano se l’atmosfera è relativamente tranquilla, per cui il telescopio fornirà immagini ben definite e stabili degli oggetti celesti che vogliamo osservare, o se , al contrario, l’atmosfera e’ turbolenta,  spesso a causa di correnti a getto in quota, e quindi le immagini che osserveremo al telescopio saranno degradate e sfuocate, rimanendo ben definite solo in rari e brevi istanti. 

Con un’apertura di 105mm, questo rifrattore  risente poco degli effetti negativi di un seeing non perfetto; ovviamente la risoluzione ottenibile e’ un po’ limitata dall’apertura. In queste sere di aprile 2011, in cui gli anelli risultano ancora poco inclinati, la divisione di Cassini si riusciva a percepire, ma con difficoltà, al punto che i miei due meno amici, meno allenati del sottoscritto all’osservazione planetaria,  non riuscivano a scorgerla.
L’immagine con l’oculare in dotazione da 10mm, che sviluppa 100 ingrandimenti, mostrava Saturno ben definito, anche se con dimensioni apparenti ridotte. Utilizzando una lente di Barlow 2x, la definizione era ancora buona, ma risaltava un po’ di cromatismo, che diminuiva sensibilmente con l’oculare Vixen lantanio da 4mm , nonostante si osservasse ad ingrandimento più elevato; la qualità ottica degli oculari ha la sua importanza. 
Abbiamo poi rivolto il nostro sguardo alla stella Epsilon Bootis, Pulcherrima, una  bella doppia, colori arancio e bianco, separazione 2, 6”. Molto bella anche Gamma Leonis, una coppia di stelle colore arancio. 
A fine osservazioni abbiamo tentato anche una ripresa del pianeta Saturno, ma abbiamo forzato troppo l’ingrandimento. Con il telescopio che uso abitualmente, un rifrattore Vixen di 140mm di apertura e 800mm di focale, utilizzo una lente di Barlow 4 X . Con questo rifrattore, di focale 1000, mi sarei dovuto accontentare di una Barlow 3X , anche perché i 105mm di apertura del telescopio limitano la quantità di luce disponibile, rispetto ai 140mm del rifrattore  che utilizzo normalmente.
Ho così dovuto aumentare il guadagno della telecamera Imaging Source DBK31, ed impostare la velocità di otturazione a 1/ 5 sec, con frequenza fotogrammi 15 frames/ sec. Il risultato e’ l’immagine sotto riportata, ricavata da un filmato di 1200 frames. La definizione non e’ ottimale per i motivi sopra esposti, ma si nota la divisione di cassini, a riprova che effettivamente e’ alla portata di questo rifrattore.
Mi sento quindi di esprimere un giudizio complessivamente positivo per questo telescopio, che in combinazione alla montatura EQ5 rappresenta un più che discreto strumento per chi voglia avvicinarsi l’osservazione del  cielo, anche in relazione al prezzo, che e’ di € 513.00.( Offerta aprile 2012)
Il telescopio SBK1021NEQ5
apertura 102mm, focale 1000mm
Dotazione: 2 oculari, diagonale specchio
da 2", cercatore 6x30
 Per i dettagli consultare il sito www.fermarket.com sezione "astronomia"





 Saturno ripreso la sera del 21 aprile 2011,
con telescopio Sky Watcher rifrattore SBK1021NEQ5,
lente Barlow apocromatica 4x, telecamera Imaging Source DBK31, filtro ir cut