domenica 2 dicembre 2012

Osservazione del 3 dicembre 2012, ore 0.05 T.U.
 Mentre stavo riprendendo l'uscita del transito di Io sul disco di Giove, ho notato al bordo ovest del pianeta
una macchia scura a ridosso della SEB.
Più a sud est, un'altra macchia scura,  quasi a lambire la banda polare sud. Il seeing era pessimo ( valore 5 scala Antoniadi). Ho potuto notare questi particolari prevalentemente nel ripresa nel canale blu.
Grazie all'amico Lorenzo Comolli ho poi saputo che in realtà la macchia a ridosso della Seb e ' appunto la Macchia Rossa. Credevo non potesse trattarsi di questo ciclone, in quanto tratto in inganno da una simulzione che mostrava la M. R  in una posizione totalmente diversa! La macchia scura più meridionale e' risultata essere un ciclone di colore arancione, simile alla M.R, ma di dimensioni più ridotte; non sono fenomeni rari nell'atmosfera gioviana.
Esperienza utile per evitare errori futuri!
Vale la pena tenere d'occhio comunque questi interessanti fenomeni.
Norberto Milani
Immagine elaborata da un filmato di 400 frames. Telecamera Imaging Source  B/N, lente barlow 3x, telescopio Mak  190  Sky Watcher  , apertura 190mm Immagine orientata con il Sud in alto, est a sinistra ( visione telescopica)
Allego immagine elaborata velocemente. Qualcuno ha osservato lo stesso fenomeno?
 Norberto Milani, Trezzano Sul Naviglio, 03/12/2012 ore 01.45 T.U.

giovedì 1 novembre 2012

Osservazione del cielo con Mak 127 EQ e MAk 190 Sky Watcher


Resoconto osservazione da Trezzano sul Naviglio
martedì 13 settembre 2011, dalle ore 22:00 presso la casa di Norberto

Sin dal mattino il cielo si è presentato limpido e terso promettendo un’osservazione più che buona per la serata in arrivo nonostante i pochi chilometri di separazione dall’area milanese.
L’appuntamento è fissato a Trezzano sul Naviglio a casa di Norberto, il cui terrazzo è oramai centro di collaudo di telescopi di ogni forma, dimensione e schema ottico!
Ad attenderci Norberto con due strumenti:

-       un telescopio riflettore Maksutow Newton da 19 cm di diametro, con focale di circa 1m, dotato di regolatore di fuoco doppio (con manopola interna per spostamenti micrometrici);
-       un telescopio riflettore Sky Watcher  Maksutow  da 12.7cm di diametro, con focale 1500).

Il gruppo di osservatori è costituito da Norberto, Christian, Edoardo e Davide.
Dall’alto la luna piena osservava diffondendo nel cielo uno splendore chiaro e diffuso da permettere alle nostre ombre di apparire con contorni netti e inequivocabili.

Dopo l’accurato posizionamento con ausilio di coordinate GPS, il riflettore a diametro maggiore viene subito rivolto verso l’ammasso globulare M15, localizzato leggermente ad est della costellazione del delfino, nell’area di cielo del Pegaso.
M15 appare nitido e le stelle (seppur evidenti le più luminose) risultano puntiformi. L’ammasso è apprezzabile anche nelle condizioni avverse e sfavorevoli di osservazione e lo spettacolo è godibile!
L’entusiasmo si accende e il telescopio è ora rivolto verso M11 situato leggermente più a ovest di M15, in pieno cielo del sud tra l’Aquila e lo Scudo.
L’ammasso aperto è noto per essere denominato anche ammasso dell’anitra selvatica.
Seppur a fatica e con la tecnica della visione distolta è stato possibile notare le stelle che formano un profilo rivolto verso l’alto a V atto a richiamare il volo di uno stormo di anatre.
Dalla parte opposta, nel cielo del nord ancor più verso il bagliore della luna piena il telescopio a diametro maggiore è stato orientato verso il doppio ammasso del Perseo (nella zona di cielo tra la costellazione di Cassiopea e quella del Perseo).
In direzione orizzontale si riescono a notare le due zone di addensamenti stellari che quasi riempiono il campo di osservazione. Purtroppo e’ necessario l’uso di una scala  ( il porta oculari in questa posizione si trova troppo in alto anche per Norberto), ma lo spettacolo (soprattutto se qualcuno giù da basso è stato incaricato a tenerla ferma!) è comunque assicurato.
La sagoma del telescopio Mak Newton 190 Sky Watcher
si staglia sul cielo stellato

Cielo del sud, cielo del nord; ora i telescopi puntano tutti e due allo zenit. Seppur apparentemente orientati nel medesimo modo osserviamo due oggetti distinti contemporaneamente. Il Mak-Newton ci permette di rivolgere lo sguardo verso un’affascinante doppia azzurro-giallo,  Albireo, la stelle Beta nel Cigno (i colori sono sempre impressionanti!).
A superiore ingrandimento si apprezza maggiormente la stella azzurra; più debole della compagna gialla, il cui colore appare ora meno brillante, più saturo nel giallo e meno tendente al giallo-bianco luminoso.
Il Maksutov SW 127 invece rivolge l’obiettivo verso la delta Cephei, stella di tonalità gialla nella zona di cielo della costellazione del Cefeo nonché, come appreso da Norberto, avente luminosità variabile.
In vicinanza di questa si scorge anche una stella di tonalità azzurra (quasi a richiamare la doppia osservata in precedenza). Lo strumento, seppur compatto ha qualità ottiche davvero impressionanti. Le immagini sono nitide, i colori presentano un buon contrasto.

Nessuno dei presenti si è scordato di Giove che, nonostante una prima osservazione fatta mentre il pianeta si presentava ancora basso nel cielo, occupa ora posizioni a declinazione maggiore.
E’ osservato contemporaneamente con i due strumenti che mostrano il pianeta e le quattro lune in tutto il loro splendore.
Il pianeta è ben visibile da entrambi gli strumenti,  si scorgono le sue bande rossicce (almeno tre) mentre le quattro lune galileiane appaiono con brillantezza emozionante.
Il telescopio Mak 127 EQ3
 EQLa trepidazione è aumentata poi alla luce di un particolare che Norberto ha reso noto: l’ombra di una delle lune di Giove proiettata sulla superficie del pianeta! Ben visibile da entrambi gli strumenti! Il dettaglio aveva regalato alla scena in un lampo anche la tridimensionalità.
Uno sguardo altresì a mari e strutture lunari, cogliamo il picco centrale in uno dei crateri con il 12.7cm.
Un giro completo del bordo lunare chiude la serata, bellissima e interessante come sempre.

Davide Mascoli
Circolo Astrofili Trezzano

domenica 28 ottobre 2012


Il prof. Valerio Grassi, Senjor Resercher  al CERN, terrà un suo intervento sul
lavoro che  i ricercatori svolgono  al Cern di Ginevra, che ha portato alla conferma sperimentale dell'esistenza del bosone di Higgs.
         

lunedì 22 ottobre 2012

L'autunno del Circolo Astrofili Trezzano


Si conclude felicemente l’impegno del Circolo Astrofili Trezzano per L’autunno Trezzanese 2012. Gli eventi organizzati dal CAT sono stati molteplici; la presenza all’apertura dell’Autunno Trezzanese, l’osservazione del cielo al Parco Del Centenario, la partecipazione alla Notte Bianca ed infine la conferenza di Valerio Zuffi “ L’affascinante paesaggio della notte” dedicata alla fotografia del cielo. Quest’ultimo evento, tenutosi al Punto Expò, ha riscosso un notevole successo.  In questo contesto il CAT ha presentato i nuovi strumenti dedicati all’osservazione del cielo, che saranno utilizzati per la divulgazione e la didattica nelle scuole; sono previste lezioni scolastiche ed osservazione del cielo con i bambini delle classi di quinta elementare ( ma non solo) delle scuole di Trezzano.  Davvero apprezzato dai presenti l’intervento di Valerio Zuffi, che ha mostrato immagini affascinanti, dal contenuto tecnico davvero notevole.  Si conclude così la presenza del CAT nel contesto dell’Autunno Trezzanese, ma gli appuntamenti non sono finiti.   Osservazione del cielo dal Parco Del Centenario, prevista per venerdì 26 ottobre con i bambini delle classi di quinta elementare delle scuole di Via Catalani e  Manzoni ed a seguire nel mese di novembre, un evento imperdibile; presso il Planetario di Milano, mercoledì 7 novembre alle ore 21.00, conferenza   del Dott. Valerio Grassi, del CERN di Ginevra, dal titolo  “ Abbiamo Visto il Bosone di Higgs", nel corso della riunione del Circolo Astrofili Milano. Si replicherà poi  venerdì 9 novembre presso il Centro Socio Culturale C.a. Dalla Chiesa, in Via Manzoni 12 a Trezzano Sul Naviglio, evento organizzato dal Circolo Astrofili Trezzano, di cui Valerio Grassi è Socio Onorario, in collaborazione con il Comune di Trezzano Sul Naviglio. 


Ricordiamo che il Circolo Astrofili Trezzano organizza anche osservazioni del Cielo in montagna, presso il complesso alberghiero La Pernice Rossa
( www.laperncerossa.it).
Per info sull'attività del Circolo Astrofili Trezzano scrivere a:  info@astrofilitrezzano.it
Norberto Milani



Il complesso alberghiero La Pernice Rossa :  http://www.lapernicerossa.it/

Il tramonto segna l'inizio dell'attività degli astrofili.
Le osservazioni del   cielo in montagna, per sfuggire
all'inquinamento luminoso delle grandi città.



domenica 13 maggio 2012

Il Signore Degli Anelli protagonista del cielo primaverile

Saturno ripreso  alle 22.00 t.u. dell'11/05/2012, con telescopio
Sky Watcher  semi apo da 120mm.
 Immagine di Edoardo Astori e Norberto Milani
Passata da poco l'opposizione, Saturno e' visibile per gran parte della notte in ottime condizioni di visibilità.
Poco dopo il tramonto Saturno può già essere rintracciato sull'orizzonte sud est, ma converrà osservare dalle 23.00, quando il pianeta sarà più alto sull'orizzonte (in questi giorni  transita  in meridiano alle 23.30).
Infatti, più un pianeta e' alto sull'orizzonte, minore sarà lo strato d'atmosfera che la sua luce dovrà attraversare per raggiungere l'obiettivo dei nostri telescopi, e l'immagine sarà più stabile e dettagliata.
Numerosi i dettagli visibili già a 150-200 ingrandimenti. E' possibile, se si osserva con       pazienza ed attenzione, scorgere la Divisione di Cassini, ovvero la linea scura che divide l'anello A, più esterno dall'anello B, più interno. Chi scrive, osservando con un Mak Newton da 190mm Sky Watcher, e' riuscito anche a percepire il debole anello C, interno all'anello B. Più difficile la divisione di Enke, visibile al confine esterno dell'anello A,   in passato osservata con un rifrattore Vixen da 140mm, ma si trattava di osservazioni risalenti a qualche anno fa, quando Saturno mostrava gli anelli con un angolo più favorevole e transitava in meridiano ad altezze maggiori dell'attuale. Osservazione in teoria impossibile con un telescopio di soli 140mm, ma qui gioca anche il contrasto che una linea scura mostra quando si staglia sull'anello  chiaro; osservazione di fatto confermata anche da altri amici presenti in quell'occasione.  Recentemente non sono però  più riuscito nell'impresa. Notevole poi in questo periodo l'ombra che l'anello proietta sul pianeta, e ben visibile anche quella che Saturno proietta sull'anello. Sul disco si possono apprezzare alcune fasce nuvolose che, come per l'altro pianeta gigante del sistema solare, Giove, si dispongono parallelamente all'equatore. Invito quindi i neo appassionati a dedicare del tempo all'osservazione di questo spettacolare quanto affascinante pianeta.
Norberto Milani,
Circolo Astrofili Trezzano
I dettagli visibili descritti nel testo

Il cielo di maggio guardando verso Sud, alle 21.30 ora legale.
  Saturno   si trova immediatamente ad Est della stella Spica, alfa virginis.









Il cielo verso Sud alle 23.30 ora legale, il momento migliore per l'osservazione di Saturno. Venere ormai e' prossimo al tramonto, a nord ovest


















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venerdì 20 aprile 2012

Osservare la Luna: il cratere Copernico



Puo' accadere, purtroppo raramente, che capiti di osservare in una serata di buon seeing. Dalla mia postazione  d'osservazione ho notato che difficilmente  ci si imbatte in una serata in cui l'atmosfera appare stabile; quando osservo da un prato in campagna o al parco Del Centenario, ho sempre seeing migliori.

Il calore rilasciato dal terrazzo e dai muri esterni di casa può infatti generare turbolenza locale, che vanifica gli sforzi profusi  per         compiere buone osservazioni. Questa volta però le condizioni erano decisamente buone anche da casa; ecco il risultato di un'immagine realizzata da un filmato di 500 frames. L'oggetto dell'osservazione era il cratere Copernico, una interessante ed imponente formazione geologica lunare.
Il cratere ha un diametro di 95Km. Le pareti esterne si ergono sulla pianura circostante sino a 3760 metri, mentre una catena montuosa di altezza 1200 metri e' visibile al centro di Copernico. Si osservano anche numerose colline di altezza più modesta. I bordi del cratere appaiono terrazzati a causa di frane e smottamenti che si sono susseguiti nel tempo. 




  

Un utile strumento per pianificare e verificare osservazioni del nostro satellite naturale è il
programma Virtual Moon Atlas, scaricabile gratuitamente all'indirizzo: 
http://ap-i.net/avl/it/download
Norberto Milani   



                                                                     












Ingrandimento dell'immagine.
Numerosi i dettagli osservabili
 con un piccolo telescopio

domenica 1 gennaio 2012

Una stelle affascinante, la R Leporis

In queste serene e gelide notti invernali, la costellazione di Orione troneggia nel cielo limpido. Immediatamente a sud del gigante e’ osservabile una costellazione formata da stelle non particolarmente brillanti, che e’ ben osservabile quanto il cielo sub urbano della nostra città e’ sufficientemente terso; la Lepre ( Lepus).
Questo asterismo ci serve per individuare una curiosa quanto affascinante stella, la R Leporis, nota anche coma la stella cremisi di Hind ( Hind’s crimson star). Il grande astronomo del passato dovette rimanere affascinato da questo curioso astro, sopranominato da lui stesso “una goccia di sangue sul fondo cielo nero”.
   L'astronomo Jonh Russel Hind (1823-1845).


La R Leporis, infatti, e’una stella variabile tipo Mira Ceti, di uno splendido colore rosso, che diventa particolarmente carico in prossimità del minimo. La stella varia la sua luminosità con un periodo di circa 430 giorni, dalla magnitudine 5.5 alla 11.7!
E’ quindi visibile al minimo con un telescopio, ma al massimo splendore può essere avvistata ad occhio nudo. In questo periodo siamo vicini al minimo ( il programma Perseus riporta magnitudine 11.53).
La stella fotografata il 23 dicembre da Trezzano Sul Naviglio.
Somma di 10 pose da 8 secondi, camera Canon 400D
 (non modificata) sensibilità impostata a 800 iso, al fuoco di un
telescopio Mak Newton 190 Sky Watcher.
  
La cartina per rintracciare R Leporis


E’ proprio in queste occasioni che la stella assume un bellissimo colore rosso scuro; con l’amico Sergio Franceschini l’abbiamo osservata una decina di giorni fa. Ma cosa accade a questa straordinaria stella, che varia la sua luminosità con un’escursione così ampia?
In breve, R Leporis e’ una gigante rossa, prossima alla fine della sua vita. E’ una stella al carbonio, elemento presente in abbondanza nell’atmosfera della stella. L’aumento di temperatura nell’idrogeno esterno al nucleo attiva processi di fusione che fanno aumentare la temperatura, e causano un’espansione degli strati esterni. Aumentando a dismisura il proprio diametro, la stella diviene sempre più rarefatta, e gli strati esterni si raffreddano, al punto che il carbonio presente nell’atmosfera di R Leporis può aggregarsi in composti molecolari, dando origini a polveri che lasciano passare prevalentemente la radiazione rossa ed infrarossa dello spettro; (per fare un esempio semplice, possiamo immaginare le poveri presenti in atmosfera terrestre che “ arrossano “ la luce del Sole quando e’ prossimo al tramonto). L'atmosfera più esterna della stella , a causa dell'enorme espansione, e' quindi soggetta ad una gravità relativamente bassa: R Leporis perde così nello spazio parte degli strati più esterni; il raffreddamento progressivo genera una contrazione della stella, che pian piano si riscalda, iniziando poi un ciclo successivo.
Alla fine R Leporis diverrà una nana bianca, ma avrà arricchito lo spazio di quel prezioso elemento che e’ il carbonio, appunto, l’elemento base degli esseri viventi.
E chissà che proprio dalla “ polvere di stelle” di R Leporis, possa un giorno svilupparsi la vita?
Interessante quindi l’osservazione di questo astro, che nei prossimi mesi aumenterà progressivamente la sua luminosità.
Qualche curiosità: R Leporis dista da noi circa 800 anni luce.
Posta al centro del sistema solare, arriverebbe a lambire l’orbita di Giove, in quanto ha un raggio di 500 volte quello del Sole.
La massa , non determinabile direttamente ( manca una stella compagna che possa fornire indizi in tal senso),
é stimata in ragione da 2 a 5 masse solari.
Considerando che R Leporis ha già perso massa in quantità non trascurabile, a causa dei processi sopra descritti, e' probabile  che in passato dovesse essere una brillante gigante bianca.

Norberto Milani
Panoramica del luogo dell'osservazione;
 in primo piano lo  strumento utilizzato.