domenica 1 gennaio 2012

Una stelle affascinante, la R Leporis

In queste serene e gelide notti invernali, la costellazione di Orione troneggia nel cielo limpido. Immediatamente a sud del gigante e’ osservabile una costellazione formata da stelle non particolarmente brillanti, che e’ ben osservabile quanto il cielo sub urbano della nostra città e’ sufficientemente terso; la Lepre ( Lepus).
Questo asterismo ci serve per individuare una curiosa quanto affascinante stella, la R Leporis, nota anche coma la stella cremisi di Hind ( Hind’s crimson star). Il grande astronomo del passato dovette rimanere affascinato da questo curioso astro, sopranominato da lui stesso “una goccia di sangue sul fondo cielo nero”.
   L'astronomo Jonh Russel Hind (1823-1845).


La R Leporis, infatti, e’una stella variabile tipo Mira Ceti, di uno splendido colore rosso, che diventa particolarmente carico in prossimità del minimo. La stella varia la sua luminosità con un periodo di circa 430 giorni, dalla magnitudine 5.5 alla 11.7!
E’ quindi visibile al minimo con un telescopio, ma al massimo splendore può essere avvistata ad occhio nudo. In questo periodo siamo vicini al minimo ( il programma Perseus riporta magnitudine 11.53).
La stella fotografata il 23 dicembre da Trezzano Sul Naviglio.
Somma di 10 pose da 8 secondi, camera Canon 400D
 (non modificata) sensibilità impostata a 800 iso, al fuoco di un
telescopio Mak Newton 190 Sky Watcher.
  
La cartina per rintracciare R Leporis


E’ proprio in queste occasioni che la stella assume un bellissimo colore rosso scuro; con l’amico Sergio Franceschini l’abbiamo osservata una decina di giorni fa. Ma cosa accade a questa straordinaria stella, che varia la sua luminosità con un’escursione così ampia?
In breve, R Leporis e’ una gigante rossa, prossima alla fine della sua vita. E’ una stella al carbonio, elemento presente in abbondanza nell’atmosfera della stella. L’aumento di temperatura nell’idrogeno esterno al nucleo attiva processi di fusione che fanno aumentare la temperatura, e causano un’espansione degli strati esterni. Aumentando a dismisura il proprio diametro, la stella diviene sempre più rarefatta, e gli strati esterni si raffreddano, al punto che il carbonio presente nell’atmosfera di R Leporis può aggregarsi in composti molecolari, dando origini a polveri che lasciano passare prevalentemente la radiazione rossa ed infrarossa dello spettro; (per fare un esempio semplice, possiamo immaginare le poveri presenti in atmosfera terrestre che “ arrossano “ la luce del Sole quando e’ prossimo al tramonto). L'atmosfera più esterna della stella , a causa dell'enorme espansione, e' quindi soggetta ad una gravità relativamente bassa: R Leporis perde così nello spazio parte degli strati più esterni; il raffreddamento progressivo genera una contrazione della stella, che pian piano si riscalda, iniziando poi un ciclo successivo.
Alla fine R Leporis diverrà una nana bianca, ma avrà arricchito lo spazio di quel prezioso elemento che e’ il carbonio, appunto, l’elemento base degli esseri viventi.
E chissà che proprio dalla “ polvere di stelle” di R Leporis, possa un giorno svilupparsi la vita?
Interessante quindi l’osservazione di questo astro, che nei prossimi mesi aumenterà progressivamente la sua luminosità.
Qualche curiosità: R Leporis dista da noi circa 800 anni luce.
Posta al centro del sistema solare, arriverebbe a lambire l’orbita di Giove, in quanto ha un raggio di 500 volte quello del Sole.
La massa , non determinabile direttamente ( manca una stella compagna che possa fornire indizi in tal senso),
é stimata in ragione da 2 a 5 masse solari.
Considerando che R Leporis ha già perso massa in quantità non trascurabile, a causa dei processi sopra descritti, e' probabile  che in passato dovesse essere una brillante gigante bianca.

Norberto Milani
Panoramica del luogo dell'osservazione;
 in primo piano lo  strumento utilizzato.