Appassionati di tutto il mondo in attesa di quella
che potrebbe diventare la cometa del secolo.
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La cometa Ison fotografata dal Telescopio Spaziale |
Le comete, protagoniste di improvvise ed inaspettate apparizioni sono
astri affascinanti, caratterizzati proprio dall’imprevedibilità del loro
comportamento. È molto difficile infatti
riuscire a prevedere la loro luminosità; spesso accade comete che dovevano
essere molto luminose si sono poi rivelate deludenti, e vice versa. La cometa
Ison non fa eccezione; scoperta quando si trovava a metà strada tra l’orbita di
Giove e quella di Saturno, aveva una luminosità tale da far supporre agli
astronomi di tutto il mondo di essere in attesa della cometa del secolo.
Attualmente la Cometa Ison ha un po’ deluso le aspettative, ma nel periodo da
fine novembre alla prima decade di dicembre, quando passerà in prossimità del
Sole, potrebbe davvero offrire un grande spettacolo.
Ma cos'è esattamente una cometa? Sostanzialmente una “ palla di neve sporca”.
Questa definizione fu coniata alla fine degli anni quaranta, quando
venne data la corretta interpretazione di questi astri, confermata soltanto a
seguito dell’incontro ravvicinato, nel 1986, della sonda Giotto con la cometa
di Halley. Di fatto le comete sono appunto costituite in prevalenza da ghiaccio
frammisto a polvere, ricca di carbonio. Provenienti dai confini esterni del
Sistema Solare, dove le temperature sono estremamente basse, questi oggetti
celesti rappresentano i residui della formazione del sistema stesso avvenuta
4.6 miliardi di anni fa. Congelate dall’epoca della loro formazione, può
accadere che a causa di qualche perturbazione gravitazionale inizino a
percorrere un ‘orbita diretta verso l’interno del Sistema Solare.
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La celebre cometa West del 1976
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Avvicinandosi
al Sole il ghiaccio sublima e la cometa si attiva, sviluppando un guscio di gas
( chioma) che in alcuni casi può generare una ” coda “ spettacolare; comete
delle dimensioni di pochi kilometri di diametro possono avere code lunghe anche
centinaia di milioni di Km. La polvere
interstellare, residuo della morte di stelle più antiche, svolge nello spazio un’azione
“ catalizzatrice”, su cui idrogeno ed ossigeno possono depositarsi e legarsi
tra loro, formando acqua e, col carbonio stesso, altre molecole più complesse. In esse sono quindi presenti gli elementi
fondamentali per la vita quale noi la conosciamo, ed infatti si ritiene che
proprio le comete, all’epoca della formazione della Terra, fossero responsabili della creazione degli oceani
terrestri, arricchendo d’acqua un pianeta allora arido.
Da dove provengono? Un viaggio lunghissimo attraverso il Sistema Solare
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Rappresentazione della Nube di Oort |
Oltre l’orbita di Nettuno si estende una regione detta fascia di Kuiper, popolata
da corpi minori; pianeti “ nani” delle dimensioni di Plutone , da asteroidi e, sopratutto, comete. Questi corpi
orbitano sullo stesso piano degli altri pianeti: la fascia di Kupier si estende
da 30 a 50 Unità Astronomiche ( 1 unità astronomica = 150.000.000 Km; pari alla
distanza Terra-Sole). Esiste però
una zona ancora più remota detta Nube di Oort, le cui dimensioni, tutt'ora
incerte, prevedono una estensione da
20.000 a 100.000 Unità Astronomiche, più o meno la metà della distanza che
separa il Sole dalla stella più vicina, Proxima Centauri. Questo enorme
inviluppo sferico sarebbe popolato da una miriade di comete; si pensa che la
cometa Ison provenga da questi estremi confini del Sistema Solare.
Una cometa Sungrazing
Vengono così definite le comete la cui orbita le porta a
transitare molto vicine al Sole. La Cometa Ison infatti si troverà a “
sfiorare” la nostra stella ad una distanza di circa 1,8 milioni di kilometri.
Il 30 novembre, se sopravviverà al “ giro di boa” attorno al Sole, la cometa
potrebbe “accendersi” ed essere visibile, nelle ore del passaggio ravvicinato,
addirittura in pieno giorno . Non ci sono però certezze; le dimensioni del
nucleo della cometa sono stimate in ragione di 2-3 km di diametro; comete così
piccole sono piuttosto “ fragili”; la Ison potrebbe anche soccombere
all’incontro ravvicinato con la nostra
stella.
Come e dove cercare la Cometa?
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Posizione della Cometa Ison nel mese di novembre, simulazione
con software Perseus |
Già nel corso mese di novembre, la cometa potrebbe essere visibile anche
con un semplice binocolo all’alba, guardando in direzione est, a patto di
osservare sotto un cielo limpido, possibilmente lontano dalle luci cittadine.
Verso fine mese la cometa inizierà ad aumentare la sua luminosità, ma
contemporaneamente si avvicinerà al Sole. Dopo il passaggio ravvicinato del 28
novembre, la si potrà osservare
allontanarsi progressivamente dal Sole, migliorando la visibilità. Se
svilupperà una coda cospicua, in teoria sarebbe possibile anche osservarla
subito dopo il tramonto ad ovest e poco prima dell’alba, ad est. E se non si
vedrà nulla? La possibilità esiste, ma come bene sanno gli appassionati di
astronomia, non ci sono certezze. Come nello sport, è
ovviamente bello vincere, ma se si avesse la certezza matematica di
vincere sempre e senza sforzo, la vittoria, a lungo andare, perderebbe
interesse. Questa volta in gioco c‘è la possibilità di osservare un evento
eccezionale; una partita che vale la pena giocare.