domenica 9 febbraio 2014

Una notte sull'astronave...di Federico Bossi.

Una notte sull’astronave……
Dopo la partenza da Milano con il dubbio di aver dimenticato qualcosa, e certo di mancare l’appuntamento a Trezzano con Norberto, mi rassereno al casello autostradale di uscita vedendo  il camper  che attendeva paziente.
Inizia la salita, la strada scorre tra curve e tornanti e il cielo è sempre più scuro e le luci artificiali sono sempre meno frequenti .
Alle 19.00 circa si arriva a Capanne di Casola quota 1500 mt s.l.m. 
Il camper di Norberto infila sicuro quasi fosse la strada di casa il sentiero che porta al sito di osservazione , la neve domina, e i primi passi fatti per scaricare l’attrezzatura crepitano sotto gli scarponi. Quasi distratto alzo gli occhi al cielo e anche se velato da qualche nuvola mi accorgo subito della particolarità del sito, con orizzonte quasi libero su tutti punti cardinali e a parte una luce proveniente da una installazione protetta che ospita un radiofaro siamo circondati dal buio.
Montato il telescopio si cena con un frugale pasto nell’accogliente rifugio, chiacchierando di un libro che racconta la storia dei cosmonauti russi, ma una sorta di silenziosa forza di attrazione ci richiama, Norberto insegue più volte il gestore del rifugio per il conto: il tempo corre e l’astronave deve decollare.
Assorbito quasi completamente come ogni componente del gruppo, preparo la mia attrezzatura ,è una sera troppo bella il cielo si è rasserenato, l’allineamento al polo è fatto, noto subito che Alberto si presenta sul campo di osservazione con un setup da visualista puro, binocolo torcia rossa e atlante, con delle bellissime tavole del cielo su fondo nero, penso a una scelta frutto di un atto di catarsi dalla tecnologia che ormai ha invaso tutti i settori dell’astrofilia , Norberto è alle prese con una riparazione sul capo della montatura.
Si inizia, Il mio oculare da 32 mm si trasforma presto in una sorta di oblò d’astronave che complice il freddo non mi sono accorto che è già decollata.
La costellazione del Cane Maggiore,
con la stella Sirio distante 8 anni luce.
 Dopo i primi minuti di osservazione e test dell’allineamento della montatura, decido per gli  ammassi aperti m35,36, 37 m44 m 69  tra la costellazione  Auriga e il Cancro visti la sera precedente in città, la sensazione è fortissima e così si sprecano gli aggettivi.
Ma completamente assorbito dalla visione nel mio strumento non mi accorgo che i due” lupi del mare celeste” con rapide frasi si scambiano coordinate e impressioni di osservazione come un equipaggio in manovra rodato da anni di navigazione, e quindi colgo l’opportunità, e, abbandonato il mio isolamento iniziale mi faccio coinvolgere nella navigazione del cielo stellato, con la consapevolezza di essere accompagnato da due esperti nocchieri. 
M 42 in orione si lascia ammirare in tutta la sua bellezza, le stelle che compongono il trapezio sono nitide e personalmente ne conto 5, la quinta con difficoltà, la nebulosità è strepitosa e le zone oscure  degradano in semitoni  netti e  di sfumatura tanto da sembrare disegnate, il dobson dal CAT è una finestra privilegiata e Norberto decide di aumentare la velocità di avvicinamento  dell’astronave, gli ingrandimenti  crescono progressivamente fino al limite ed oltre……..
La nebulosa M42, immagine di Stafano Tosi e
 Norberto Milani; elaborazione Valerio Zuffi,
Circolo Astrofili Trezzano
Come qualsiasi navigazione la condizione meteo è dominante, e così anche noi ci dobbiamo misurare con passaggi nuvolosi rapidi ma fastidiosi, il freddo è diventato solo un coadiuvante della concentrazione e l’aria tersa è quasi gradevole .
La voglia di fotografia irrompe all’improvviso e malgrado non sia dotato di guida, confido nel cielo che ora è tornato trasparente, superato il problema della messa a fuoco rubando qualche consiglio, non ho comunque  la certezza del risultato, e così mi porto a casa 30  scatti, con tempi di posa timidamente brevi che vanno da 15 a 30 secondi, coadiuvati dalla serie di noiosi dark frame , il tutto intervallato da visioni nel dobson  dell’associazione di m45 con oculare da 32mm, m33 m31 ed altro ancora fino alla saturazione della mia memoria visiva.
 Il freddo ora si fa sentire a causa di vento fastidioso che si è alzato all’improvviso e così verso le due ci si ritrova sul camper di Norberto adibito a cambusa dell’astronave per una merenda .
Alla ripresa purtroppo il cielo si vela a tratti, ma alternando i diversi quadranti celesti  si riprende  con una serie  d’ ammassi aperti e globulari , nebulose  e pianeti: Giove protagonista da tempo del cielo notturno, e Marte apparsa bassa sull’orizzonte nella costellazione della vergine, mi pento solo di non aver segnato come mia abitudine quello che vedo durante la sessione osservativa, ma di fronte al ricco menù mi sono accomodato a tavola e ho degustato in piena libertà.
Il finale è stato m81 e m82 con supernova (sn2014j) una visione strepitosa in entrambi gli strumenti e la tentazione di fotografarla è stata più forte dei limiti imposti dalla mia attrezzatura e con una posa di 120 sec  che ha la sola valenza di ricordo di questa bella serata.
La galassia M81, con la supernova sn2014j;
 immagine di Federico Bossi, ripresa con telescopio
 semi apo Sky Watcher 120 ED.
Passate ormai le 3.00 causa impegni  ho dovuto sbarcare dall’astronave per rientrare a Milano, lasciando i due nocchieri infreddoliti ma indomiti a esplorare il cielo notturno.
Alla prossima…..



Federico

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