Resoconto osservazione da Trezzano sul
Naviglio
martedì 13 settembre
2011, dalle ore 22:00 presso la casa di Norberto
Sin
dal mattino il cielo si è presentato limpido e terso promettendo
un’osservazione più che buona per la serata in arrivo nonostante i pochi
chilometri di separazione dall’area milanese.
L’appuntamento
è fissato a Trezzano sul Naviglio a casa di Norberto, il cui terrazzo è oramai
centro di collaudo di telescopi di ogni forma, dimensione e schema ottico!
Ad
attenderci Norberto con due strumenti:
-
un
telescopio riflettore Maksutow Newton da 19 cm di diametro, con focale di circa
1m, dotato di regolatore di fuoco doppio (con manopola interna per spostamenti
micrometrici);
-
un
telescopio riflettore Sky Watcher Maksutow
da 12.7cm di diametro, con focale 1500).
Il
gruppo di osservatori è costituito da Norberto, Christian, Edoardo e Davide.
Dall’alto
la luna piena osservava diffondendo nel cielo uno splendore chiaro e diffuso da
permettere alle nostre ombre di apparire con contorni netti e inequivocabili.
Dopo
l’accurato posizionamento con ausilio di coordinate GPS, il riflettore a
diametro maggiore viene subito rivolto verso l’ammasso globulare M15, localizzato leggermente ad est
della costellazione del delfino, nell’area di cielo del Pegaso.
M15
appare nitido e le stelle (seppur evidenti le più luminose) risultano
puntiformi. L’ammasso è apprezzabile anche nelle condizioni avverse e
sfavorevoli di osservazione e lo spettacolo è godibile!
L’entusiasmo
si accende e il telescopio è ora rivolto verso M11 situato leggermente più a ovest di M15, in pieno cielo del sud
tra l’Aquila e lo Scudo.
L’ammasso
aperto è noto per essere denominato anche ammasso dell’anitra selvatica.
Seppur
a fatica e con la tecnica della visione distolta è stato possibile notare le
stelle che formano un profilo rivolto verso l’alto a V atto a richiamare il
volo di uno stormo di anatre.
Dalla
parte opposta, nel cielo del nord ancor più verso il bagliore della luna piena
il telescopio a diametro maggiore è stato orientato verso il doppio ammasso del Perseo (nella zona
di cielo tra la costellazione di Cassiopea e quella del Perseo).
In
direzione orizzontale si riescono a notare le due zone di addensamenti stellari
che quasi riempiono il campo di osservazione. Purtroppo e’ necessario l’uso di
una scala ( il porta oculari in questa
posizione si trova troppo in alto anche per Norberto), ma lo spettacolo
(soprattutto se qualcuno giù da basso è stato incaricato a tenerla ferma!) è
comunque assicurato.
La sagoma del telescopio Mak Newton 190 Sky Watcher si staglia sul cielo stellato |
Cielo
del sud, cielo del nord; ora i telescopi puntano tutti e due allo zenit. Seppur
apparentemente orientati nel medesimo modo osserviamo due oggetti distinti
contemporaneamente. Il Mak-Newton ci permette di rivolgere lo sguardo verso
un’affascinante doppia azzurro-giallo, Albireo, la stelle Beta nel Cigno (i colori
sono sempre impressionanti!).
A
superiore ingrandimento si apprezza maggiormente la stella azzurra; più debole
della compagna gialla, il cui colore appare ora meno brillante, più saturo nel
giallo e meno tendente al giallo-bianco luminoso.
Il
Maksutov SW 127 invece rivolge l’obiettivo verso la delta Cephei, stella di tonalità gialla nella zona di cielo della
costellazione del Cefeo nonché, come appreso da Norberto, avente luminosità
variabile.
In
vicinanza di questa si scorge anche una stella di tonalità azzurra (quasi a
richiamare la doppia osservata in precedenza). Lo strumento, seppur compatto ha
qualità ottiche davvero impressionanti. Le immagini sono nitide, i colori
presentano un buon contrasto.
Nessuno
dei presenti si è scordato di Giove
che, nonostante una prima osservazione fatta mentre il pianeta si presentava
ancora basso nel cielo, occupa ora posizioni a declinazione maggiore.
E’
osservato contemporaneamente con i due strumenti che mostrano il pianeta e le quattro lune in tutto il loro
splendore.
Il
pianeta è ben visibile da entrambi gli strumenti, si scorgono le sue bande rossicce (almeno
tre) mentre le quattro lune galileiane appaiono con brillantezza emozionante.
Il telescopio Mak 127 EQ3 |
EQLa
trepidazione è aumentata poi alla luce di un particolare che Norberto ha reso
noto: l’ombra di una delle lune di Giove proiettata sulla superficie del
pianeta! Ben visibile da entrambi gli strumenti! Il dettaglio aveva regalato
alla scena in un lampo anche la tridimensionalità.
Uno
sguardo altresì a mari e strutture
lunari, cogliamo il picco centrale in uno dei crateri con il 12.7cm.
Un
giro completo del bordo lunare chiude la serata, bellissima e interessante come
sempre.
Davide Mascoli
Circolo Astrofili Trezzano
Circolo Astrofili Trezzano
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