Una notte sull’astronave……
Dopo la partenza da Milano con il dubbio di aver dimenticato
qualcosa, e certo di mancare l’appuntamento a Trezzano con Norberto, mi
rassereno al casello autostradale di uscita vedendo il camper che attendeva paziente.
Inizia la salita, la strada scorre tra curve e tornanti e il
cielo è sempre più scuro e le luci artificiali sono sempre meno frequenti .
Alle 19.00 circa si arriva a Capanne di Casola quota 1500 mt
s.l.m.
Il camper di Norberto infila sicuro quasi fosse la strada di
casa il sentiero che porta al sito di osservazione , la neve domina, e i primi
passi fatti per scaricare l’attrezzatura crepitano sotto gli scarponi. Quasi
distratto alzo gli occhi al cielo e anche se velato da qualche nuvola mi
accorgo subito della particolarità del sito, con orizzonte quasi libero su
tutti punti cardinali e a parte una luce proveniente da una installazione
protetta che ospita un radiofaro siamo circondati dal buio.
Montato il telescopio si cena con un frugale pasto
nell’accogliente rifugio, chiacchierando di un libro che racconta la storia dei
cosmonauti russi, ma una sorta di silenziosa forza di attrazione ci richiama,
Norberto insegue più volte il gestore del rifugio per il conto: il tempo corre
e l’astronave deve decollare.
Assorbito quasi completamente come ogni componente del
gruppo, preparo la mia attrezzatura ,è una sera troppo bella il cielo si è
rasserenato, l’allineamento al polo è fatto, noto subito che Alberto si
presenta sul campo di osservazione con un setup da visualista puro, binocolo torcia
rossa e atlante, con delle bellissime tavole del cielo su fondo nero, penso a
una scelta frutto di un atto di catarsi dalla tecnologia che ormai ha invaso
tutti i settori dell’astrofilia , Norberto è alle prese con una riparazione sul
capo della montatura.
Si inizia, Il mio oculare da 32 mm si trasforma presto in
una sorta di oblò d’astronave che complice il freddo non mi sono accorto che è
già decollata.
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La costellazione del Cane Maggiore, con la stella Sirio distante 8 anni luce. |
Dopo i primi minuti
di osservazione e test dell’allineamento della montatura, decido per gli ammassi aperti m35,36, 37 m44 m 69 tra la costellazione Auriga e il Cancro visti la sera precedente in
città, la sensazione è fortissima e così si sprecano gli aggettivi.
Ma completamente assorbito dalla visione nel mio strumento
non mi accorgo che i due” lupi del mare celeste” con rapide frasi si scambiano
coordinate e impressioni di osservazione come un equipaggio in manovra rodato
da anni di navigazione, e quindi colgo l’opportunità, e, abbandonato il mio
isolamento iniziale mi faccio coinvolgere nella navigazione del cielo stellato,
con la consapevolezza di essere accompagnato da due esperti nocchieri.
M 42 in orione si lascia ammirare in tutta la sua bellezza,
le stelle che compongono il trapezio sono nitide e personalmente ne conto 5, la
quinta con difficoltà, la nebulosità è strepitosa e le zone oscure degradano in semitoni netti e di sfumatura tanto da sembrare disegnate, il
dobson dal CAT è una finestra privilegiata e Norberto decide di aumentare la
velocità di avvicinamento dell’astronave,
gli ingrandimenti crescono
progressivamente fino al limite ed oltre……..
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La nebulosa M42, immagine di Stafano Tosi e Norberto Milani; elaborazione Valerio Zuffi, Circolo Astrofili Trezzano |
Come qualsiasi navigazione la condizione meteo è dominante,
e così anche noi ci dobbiamo misurare con passaggi nuvolosi rapidi ma
fastidiosi, il freddo è diventato solo un coadiuvante della concentrazione e l’aria
tersa è quasi gradevole .
La voglia di fotografia irrompe all’improvviso e malgrado
non sia dotato di guida, confido nel cielo che ora è tornato trasparente, superato
il problema della messa a fuoco rubando qualche consiglio, non ho comunque la certezza del risultato, e così mi porto a
casa 30 scatti, con tempi di posa
timidamente brevi che vanno da 15 a 30 secondi, coadiuvati dalla serie di
noiosi dark frame , il tutto intervallato da visioni nel dobson dell’associazione di m45 con oculare da 32mm,
m33 m31 ed altro ancora fino alla saturazione della mia memoria visiva.
Il freddo ora si fa
sentire a causa di vento fastidioso che si è alzato all’improvviso e così verso
le due ci si ritrova sul camper di Norberto adibito a cambusa dell’astronave
per una merenda .
Alla ripresa purtroppo il cielo si vela a tratti, ma
alternando i diversi quadranti celesti si riprende con una serie d’ ammassi aperti e globulari , nebulose e pianeti: Giove protagonista da tempo del
cielo notturno,
e Marte apparsa bassa sull’orizzonte
nella costellazione della vergine, mi pento solo di non aver segnato come mia
abitudine quello che vedo durante la sessione osservativa, ma di fronte al ricco
menù mi sono accomodato a tavola e ho degustato in piena libertà.
Il finale è stato m81 e m82 con supernova (sn2014j) una
visione strepitosa in entrambi gli strumenti e la tentazione di fotografarla è
stata più forte dei limiti imposti dalla mia attrezzatura e con una posa di 120
sec che ha la sola valenza di ricordo di
questa bella serata.
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La galassia M81, con la supernova sn2014j; immagine di Federico Bossi, ripresa con telescopio semi apo Sky Watcher 120 ED. |
Passate ormai le 3.00 causa impegni ho dovuto sbarcare dall’astronave per
rientrare a Milano, lasciando i due nocchieri infreddoliti ma indomiti a
esplorare il cielo notturno.
Alla prossima…..
Federico